Tra tutte le arti, la ceramica è certo quella che valorizza maggiormente il più umile dei materiali: la semplice terra, in tutte le sue derivazioni. La terra, che è memoria del mondo.
Per questo, l’artiginato della ceramica è noto fin dall’alba dei tempi, da oltre diecimila anni.
La Toscana ha dato a quest’arte alcune delle maggiori eccellenze nel campo: basti pensare alle ceramiche dell’Impruneta o alla fabbrica Ginori nella villa di Doccia, vicino a Firenze, fondata nel 1735 e destinata a fornire porcellane alle tavole dei regnanti di tutta Europa.
L’altra grande scuola della nostra regione è quella di Montelupo, le cui origini risalgono al XVI secolo. La ceramica di Montelupo, usata per oltre tre secoli dalla storica Farmacia dei frati francescani di Santa Maria Novella per conservare medicamenti e unguenti, usata in gran copia dalle nobili famiglie fiorentine, è il modello a cui ci riferiamo nella nostra collezione tradizionale.
Usiamo infatti come modello le figure geometriche riprese dal museo di Montelupo, a cui abbiamo aggiunto altri decori, più legati al Chianti e alla sue suggestioni, come i limoni, il gallo nero, l’olivo e i paesaggi tradizionali del territorio.
I manufatti di Geometrie rispecchiano il loro legame con la tradizione grazie a una continua ricerca e cura dei particolari, creando soluzioni che guardano al passato, al presente e al futuro.
Nelle ceramiche d’arredo, vasi, piatti, e altri oggetti di uso comune, si legge tutto il sapere di questa antica arte.
Sono tutti pezzi unici, manufatti realizzati con raffinata esecuzione tecnica e risentono della migliore tradizione artigianale del Made in Italy.
Ogni prodotto artistico è un vero e proprio capolavoro di artigianato italiano, ideato e realizzato in Toscana.
Negli oggetti destinati all’uso alimentare (piatti, tazzine, oliere etc.) la parte di materiale che è a contatto con l’alimento è rigorosamente priva di piombo, atossica e trattata con sostanze adatte all’uso alimentare.
La collezione più ardita e creativa presente a Geometrie, dove vengono presentate le opere di Antonella Ciapetti.
L’arte di Antonella ha una forte valenza simbolica, realizata grazie all’uso di tecniche miste.
Altre opere vedono vibrare insieme alla ceramica elementi di legno e ferro, in una sinergia di materiali solo apparentemente contrastanti.
I temi della parte contemporanea sono ricorrenti, divisi solo dalla scelta dei colori rosso o azzurro.
Ricorrono tre suggestioni: la prima è la spirale, che rappresenta il ciclo della vita.
La seconda è una sorta di fiore/sole che esplode, a suggerire l’espansione oltre i confini stabiliti.
La terza è il cerchio, che simboleggia l’equilibrio, la perfezione della semplicità.
Se volessimo unire in un messaggio unitario tutte le simbologie delle opere di Antonella Ciapetti, verrebbe da pensare al sogno di una vita sì semplice, ma anche desiderosa di una continua espansione, di un’evoluzione infinita.
Lo smalto brillante dei colori, il rosso e l’azzurro, cambia talvolta il senso ai simboli rappresentati.
Il rosso è il fuoco della passione, il calore della terra. L’azzurro, al contrario, la materia eterea del cielo. Le stesse simbologie, virate attraverso colori differenti, portano a differenti conclusioni.
Negli oggetti destinati all’uso alimentare (piatti, tazzine, oliere etc) la parte di materiale che è a contatto con l’alimento è rigorosamente priva di piombo, atossica e trattata con sostanze adatte all’uso alimentare.